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IL CIBO CHE CI SALVERA'

I COLLOQUI DELL’ABBAZIA. IL VIAGGIO DELLA CARTA GEOGRAFICA DI LIVIO FELLUGA

EDIZIONE autunno 2021

26 novembre 2021

Esiste un cibo che è allo stesso tempo gentile con il corpo e con il pianeta. È un cibo intelligente, adatto all’Antropocene, l’epoca geologica in cui sono gli esseri umani a influenzare gli eventi della terra. Il cibo che ci salverà, come racconta l’autrice best seller Eliana Liotta nel suo nuovo libro, dimostra quanto sia indispensabile una svolta ecologica a tavola per aiutare la terra e la salute.

Per salvare l’ambiente non basta più, anche se aiuta, andare in giro in bici, comprare un’auto ibrida e ricordarsi di spegnere le luci. Non è sufficiente pensare solo a petrolio e carbone, come avverte l’Onu. Il riscaldamento globale non potrà arrestarsi senza modificare il sistema alimentare, da cui dipende un terzo delle emissioni di gas serra, responsabili dell’aumento delle temperature. Ma l’aspetto straordinario di una svolta ecologica a tavola è che i pranzi e le cene invocati per frenare l’inquinamento e il clima impazzito sono esattamente gli stessi che proteggono la salute e che potenziano il sistema immunitario. Tendiamo a dimenticarcene: siamo parti del tutto. E oggi il cibo rappresenta una via per riformulare un equilibrio tra l’uomo e il pianeta.

Il cibo che ci salverà presenta per la prima volta una riflessione che parte da un approccio scientifico duplice, ecologico e nutrizionale, con la consulenza di due partner d’eccellenza: lo European Institute on Economics and the Environment (EIEE, Istituto europeo per l’economia e l’ambiente) e il Progetto EAT della Fondazione Gruppo San Donato.

Cinque le diete proposte, sia ecocarnivore sia vegetali, capaci al tempo stesso di mitigare le emissioni inquinanti e di migliorare la linea e lo stato di salute. Centinaia le risposte offerte nel saggio alle curiosità sull’impatto degli alimenti, dagli allevamenti intensivi alla pesca, dalla coltivazione dell’avocado ai prototipi di bistecca sintetica.

Siamo quello che mangiamo e quello che mangiamo cambia il mondo.

La rassegna, il cui genoma è il viaggio fisico, culturale e intellettuale, declinato attraverso la scrittura di narratori con esperienze di linguaggi diversi, nasce e cresce grazie alla sinergia fra la Fondazione Abbazia di Rosazzo e l' azienda Livio Felluga che dal 1956 ha come etichetta l'inconfondibile “carta geografica” a significare il forte legame fra il vino e il suo territorio di vocazione.

Gli incontri, che si svolgeranno nel rispetto delle disposizioni di sicurezza anti Covid 19, inizieranno alle 18. Obbligatori greenpass e prenotazione all’indirizzo fondazione@abbaziadirosazzo.it, fino a esaurimento dei posti disponibili.

La rassegna è realizzata grazie alla Fondazione Abbazia di Rosazzo, Livio Felluga, Vigne Museum associazione culturale e il Comune di Manzano.